Scrivere, improvvisare e scrivere d’improvvisazione: STATUS

Quando ho scelto il corso di laurea magistrale, mi son sentito un bambino di cinque anni che si affascina entrando al Luna Park: un posto sbrilluccicante, costosissimo e così lontano dalla vita quotidiana.

Alla voce “sbocchi professionali” si dice che il corso in Scienze dello spettacolo:

«è destinato a formare figure di ricercatori e professionisti in grado di lavorare in archivi dello spettacolo, giornali, festival, riviste, case editrici, fondazioni e altre strutture pubbliche e private intese alla promozione della cultura relativa allo spettacolo, con il fine di costruire una nuova professione di critici e studiosi, pubblicisti, redattori di riviste di alta cultura».

Vabbè. “L’apoteosi della fuffa”, mi son detto. Non avrei mai fatto una cosa così bella, come scrivere di teatro. Scrittura e teatro, il mio mascarpone e nutella.

Poi, una botta di curtuna incredibile, e ho conosciuto STATUS e il suo direttore Feña Ortalli: una rivista d’improvvisazione teatrale di caratura internazionale, interessata a tentare una pubblicazione in italiano. Da noi l’impro ha sempre più voglia di crescere, allargarsi all’esterno, capire i meccanismi oltreconfine, conoscere. Su Status vengono pubblicati mensilmente articoli, notizie, recensioni di spettacoli e festival, interviste a improvvisatori di tutto il mondo, approfondimenti storici.

La CAMPAGNA ABBONAMENTI è sempre aperta: dodici numeri all’anno al costo irrisorio di 10,00 €. Ci si iscrive a questo link, con un indirizzo email valido al quale verranno spedite le uscite in formato PDF.

Se improvvisi e vuoi saperne di più, perché rinunciare a STATUS!

Ora finisco di fare colazione, è l’ora del mio mascarpone e nutella.

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